Gli indirizzi generali della nuova Legge Regionale sul governo del territorio possono riassumersi nel contenimento dell’utilizzo di nuovo suolo, nella rigenerazione e riqualificazione del territorio urbanizzato, nel miglioramento della qualità urbana ed edilizia nonché nella valorizzazione e sviluppo delle potenzialità multifunzionali delle aree agricole e forestali .
Pone una serie di adempimenti a carico dei Comuni con scadenze e modalità da considerarsi perentorie alle quali, anche secondo la nota prodotta di recente dalla sezione abruzzese dell’ Unitel ( Unione Nazionale Italiana dei Tecnici degli Enti locali ) su questa rivista, i Comuni stessi non sembrano assegnare la giusta attenzione e centralità nella propria agenda amministrativa.
Entro il 21 Dicembre 2025 i Comuni devono provvedere alla perimetrazione del territorio urbanizzato prevedendo il consumo massimo di nuovo suolo pari al 4% della superficie complessiva del territorio urbanizzato, previa una equivalente attività di desigillazione o di retrocessione a zona verde soggetta a vincolo di inedificabilità.
Entro il 21 Dicembre 2028 i Comuni devono approvare il PUC ( Piano Urbanistico Comunale) provvedendo ad adeguare il Regolamento Edilizio comunale . Per l’approvazione del Piano (PUC) è previsto un procedimento di formazione articolato in diverse fasi, da quella preliminare e di formazione a quella di consultazione e di partecipazione per arrivare a quella di approvazione. Considerata la complessità del procedimento insita in entrambe le fasi di pianificazione (Perimetro e PUC), tra le righe la nuova Legge Regionale sembra “consigliare” ai Comuni di dotarsi di un Ufficio di Piano, con competenze professionali in campo pianificatorio, paesaggistico, ambientale, giuridico ed economico finanziario.
Il Comune di Pineto partirebbe avvantaggiato in quanto si tratterebbe di riproporre un organismo tecnico positivamente sperimentato nella consiliatura 2009-2013 che ha portato all’ approvazione della Variante al Piano Regolatore Extra Urbano ( Piano Agricolo ) e la redazione del Documento Strategico Strutturale, e andrebbe a soddisfare l’esigenza di una analisi ricognitoria circa la sostenibilità economica e ambientale dei diversi PSA ( piani di sviluppo aziendale) adottati nel settore primario, nonché di valutare le variegate istanze e proposte di accordi complessi presentate dai privati, se siano o meno in coerenza con tale Documento Strategico e se in linea anche, e tuttora, con i nuovi strumenti di pianificazione urbanistica quale, appunto, la nuova Legge Regionale e la Re.Te Ecologica adottata di recente dalla Provincia di Teramo ; strumenti entrambi rivolti a preservare la vocazione paesaggistica dei territori e al contenimento dell’utilizzo di nuovo suolo .
Nell’individuare gli indirizzi e gli obiettivi che si intendono perseguire mediante la specifica attività di pianificazione e la dimensione di sviluppo urbano, non si può prescindere da una analisi socio economica aggiornata ( ultima redatta nel 2010) e dal cosiddetto Menù delle Opere Pubbliche , ovvero individuare le opere strategiche e strutture residuali che mancano e che potranno essere perseguite anche con una formula mista pubblico- privato ( a titolo di es. il polo scolastico, teatro, co-housing , impianti sportivi, strutture sociali) . La stessa perimetrazione del territorio urbanizzato dovrebbe essere anticipata da un avviso pubblico rivolto ai privati che intendono retrocedere la propria area edificabile in area verde o agricola, procedura già avviata da alcuni Comuni; da una ricognizione delle zone di completamento previste dal vigente PRG e ancora da edificare e da una attività di rimozione dei vincoli di destinazione d’uso decaduti nella loro funzionalità pubblica al fine di rendere edificabili alcune aree private presenti nel contesto urbano. L’Ufficio di Piano dovrà preliminarmente elaborare un Quadro Conoscitivo dello stato del territorio e dei processi evolutivi che lo caratterizzano, necessario per la definizione anche della Valutazione Ambientale ( VAS) e nel rispetto della “ tavola dei vincoli”.
Pertanto, la complessità della materia ora ridefinita governo del territorio, la matrice dinamica introdotta dalla nuova Legge Regionale richiedono un approccio organico e partecipato che l’istituzione dell’ Ufficio di Piano garantisce, scansionando i giusti tempi per l’adozione del PUC, evitando di rincorrere varianti isolate che rischiano di far venire meno l’approccio olistico e organico della visione urbanistica che l’Amministrazione procedente riassume negli indirizzi e negli obiettivi che intende perseguire mediante la specifica attività di pianificazione.