Dal paese ideale di Luigi Corrado Filiani verso una Città Sottile
…… un così modesto ma caro ideale……..
La storia della cittadina di Pineto è stata sempre avvolta da una fascinosa e romantica retrospettiva idealista, resa forse ancor più incisiva dalla letteratura locale che si è sempre alimentata di testimonianze orali , di interviste a personaggi viventi, di rari scatti in bianco e nero che hanno fotografato il nascere di un paese ideale.
Ma a quali punti cardinali si sarà mai ispirato L.C. Filiani nel disegnare le coordinate di un paese ricco di verdi pinete che hanno avvolto e protetto un nucleo urbano concentrato sull’asse Villa-Stazione , con i servizi essenziali della locanda, della farmacia, del primo albergo, del Sali e Tabacchi, della fermata della corriera , fino a trasferirvi il Municipio nel 1930 ? Del resto tale forma di sviluppo sul litorale trovava analoga espressione nelle limitrofe realtà di Roseto e Silvi Marina , anch’esse ancorate storicamente al proprio borgo medioevale di Montepagano e Silvi Paese; anch’esse sostenute nel proprio sviluppo urbano dalle neri fornaci che divoravano nel tempo la collina retrostante.
Il desiderio di rappresentare “la città ideale ” ha avuto diverse e variegate forme di rappresentazione . Nella Repubblica di Platone si discute sulla ricerca della migliore forma di governo della polis conferendo a tale idealismo un profilo filosofico . Nel periodo rinascimentale l’uomo riacquista la propria centralità con la rigida rappresentazione geometrica della Città Ideale di Piero della Francesca e di Leon Battista ALberti ; lo stesso Leonardo da Vinci si diletta come urbanista a disegnare la Milano perfetta occupandonsi di reti di canali, decentramento , igiene e viabilità mirando soprattutto ad evitare le epidemie. Ancor di più la filosofia e la letteratura trovano lo spazio con lavori importanti quali ” Utopia ” di Tommaso Moro , ” La città del Sole ” di Campanella alla ricerca di una società perfetta nell’ immaginario dialogo tra personaggi inventati ed improbali testimoni di realtà utopistiche. L’architetto Guglielmo Mozzoni di recente ci ha illuminato con la presentazione di un plastico che raffigura la propria città ideale, un progetto urbano studiato nei minimi dettagli , una città sferica alta 240 metri, antisismica, alimentata dal sole e divisa in dodici piani destinati ad accogliere abitazioni, servizi e moltissimo verde, idealmente collocata alla periferia della città storica di Milano . La città ideale, in sintesi, è stata sempre immaginata e rappresentata tramite la letteratura, anche romanzata, la pittura , l’architettura e , da ultimo , con elaborati plastici. Tutte espressioni che hanno trovato forma in laboratorio; il paese ideale di Luigi Corrado Filiani, invece, si materializza all’aperto è la matita naturale della passione e dell’entusiasmo che disegna quella che in maniera edulcorata è stata descritta ” la città verde sul mare “.
Intorno alla metà dell’ Ottocento sulla costa abruzzese fiorisce una serie di ville signorili che anticipa il costume della aristocratica borghesia latifondista di recarsi ai bagni. La realizzazione del tracciato ferroviario, subito dopo l’unità di Italia , con il tratto Ancona-Pescara inaugurato nel 1863, faciliterà lo sviluppo di tali centri sempre più orientati verso un processo di urbanizzazione.
La prima casa di Pineto è indicata in Villa Filiani ( 1840 ) , dimora del nucleo familiare di Giacinto Filiani , seguita da Villa Caccianini( 1844 ) . Nella stessa Villa Filiani troverà i natali L.C.Filiani, in seguito trasferitosi a Roma per studi mai portati a compimento; il soggiorno nella capitale risulterà prodigo di contatti, di conoscenze e di relazioni che lo aiuteranno sicuramente nel processo di formazione della propria sfera personale e, in seguito, nella tenacia battaglia delle concessioni demaniali necessarie per poter piantare la pineta storica. ….
Alla morte del padre Vincenzo ( 1909) , il ventenne L.C. Filiani si trova a dover decidere il ritorno da li a pochi anni nel suo paese natìo , ritorno accelerato a quanto pare da una malattia che richiedeva , per la sua cura, un soggiorno di riposo in una località balneare . Unico maschio di otto figli in grado di gestire l’esteso patrimonio fondiario vista la indisponibilità del fratello Antonio. Luigi Corrado Filiani non parla mai di “paese ideale ” nemmeno nel suo famoso scritto che riassume il suo nobile pensiero :
“Innamorato del mio mare sul quale sono nato ed ho vissuto la mia infanzia, ho sognato e sogno per la terra da essa lambita e che porta i nomi dei miei avi (Villa Filiani) un avvenire di bellezza e di vita . Il sogno è in parte raggiunto ed amo sperare che le avversità degli uomini e delle cose non distruggano un così modesto ma sincero e caro ideale “.
Con questo scritto Luigi Corrado Filiani manifesta innanzitutto l’amore ed il senso di appartenenza verso la sua terra ed indirettamente verso la storia della propria famiglia.
Si percepisce come tutto ciò che ha realizzato ( pineta storica, parco Filiani , pinetuccia , nuova visione del territorio ) sia destinato alle future generazioni . “Sogno “. “avvenire ” , “bellezza ” , “amore ” , “speranza “, “caro ideale ” , tutte espressioni che nella loro semplicità e nel loro elementare significato racchiudono il pensiero di un uomo che nella propria mente aveva disegnato le forme ed i colori di un paese ideale . Nessuna piantina a quanto pare è stata mai rinvenuta a meno di omesse pubblicazioni da parte degli eredi . Soltanto il pensiero di realizzare un “paese ideale ” , ancora più sinteticamente chiamato “caro ideale ” ; un omaggio alla propria terra ed alle generazioni che avranno la fortuna di viverla con l’impegno ed il compito di proteggerla dalle “avversità degli uomini e delle cose ” . L’assenza di figli fa trasparire un lato malinconico suggellando la parte iniziale dello scritto nella quale emerge l’importanza della famiglia e della sua storia con la parte finale nella quale omaggia indistintamente le future generazioni di questo magnifico dono .
Tornando alla domanda circa i fattori ed alle motivazioni che hanno guidato questo nobile pensiero di L.C. Filiani si potrebbe azzardare che diverse siano state le ispirazioni . Dapprima la forte influenza del decadentismo letterario dell’epoca , interpretato in maniera eloquente da Gabriele D’Annunzio , al punto da esserne influenzato nella scelta del nome “Pineto ” dalla famosa poesia “La pioggia nel pineto ” , quando con R.D. dell’8 Marzo 1925 , viene decretato il cambiamento della denominazione della frazione << Villa Filiani >> del Comune di Mutignano .
La precaria situazione economica nazionale post-bellica insieme alle menzionate esigenze di gestire l’esteso patrimonio di famiglia , fanno rientrare le velleità di totale inserimento nella società borghese capitolina e lo inducono a ricercare la propria totale realizzazione attraverso un ” sogno ” ed un ” pensiero ideale ” .
Del resto la sfera delle sue conoscenze ambiva a realizzare un progetto che si discostasse da quanto si stava realizzando nei centri limitrofi quali Silvi , Roseto e Gulianova dove erano sorti austeri villaggi di pescatori su terreni ceduti dai proprietari locali . Il piano di lottizzazione designato da Filiani aveva un profilo più elevato , sviluppava costruzioni in stile liberty che ben si inserivano nel verde della nascente cittadina, tra la pineta litoranea, il parco collinare e la pinetuccia che faceva cornice dall’alto .
Ecologo e personaggio ante-litteram, persona illuminata, ha disegnato il perimetro geografico di Pineto che ancora resiste ispirato da un sogno e da un ideale , grazie anche alle ingenti disponibilià e risorse che lo hanno sicuramente aiutato nel perseguire i propri obiettivi.
Altri facoltosi possidenti dell’epoca fecero un utilizzo delle proprie risorse alquanto lineare orientati a perseguire obiettivi più nobiliari che nobili . Per fortuna tale ideale è stato alimentato ed amplificato da illustri cittadini di PIneto con la realizzazione di altre pinete collinari ( pineta De Crescenzo , pineta ex Ira ) e con l’estensione della pineta litoranea ( pineta Foggetta, neorimboschimento, pineta Catucci ) . Altri illustri amministratori hanno dato seguito ad una visione futuristica del paese realizzado la famosa variante , anticipando la soluzione di problematiche tuttora irrisolte in realtà limitrofe; lo stesso canovaccio viene portato avanti nei giorni nostri con un lavoro graduale di ricucitura nei collegamenti tra le varie frazioni con la stupenda pista ciclabile . In futuro altri personaggi importanti garantiranno altre piste ciclabili e porteranno la pineta fino a Scerne ma non soltano sul litorale bensì anche sulla quinta collinare per meglio proteggere ed avvolgere lo sviluppo residuale sulla costa. Il perimetro originario disegnato da Luigi Corrado Filiani , all’interno del quale si estendeva il suo paese ideale , sarà allargato a tutto il territorio pinetese dal quale nascerà una delle più belle espressioni di smart city che si possa progettare, frutto di quanto seminato tanti anni fa con le caratteristiche e le qualità che si sono conservate in tutti questi decenni .
L’ideale di Luigi Corrado Filiani avrà un raggio di azione più ampio, investirà gli angoli urbani ed i frammenti di paesaggio di tutte realtà urbanistiche del territorio ; la passione e l’amore per il prorio Paese contagierà tutti i cittadini , imprenditori, turisti con una nuova ed aggiornata visione del territorio dove l’eleganza della città diventerà il ns. marchio di qualità , dove l’armonia del territorio inteso come accostamento delicato tra mare costa e collina prevarrà sulle distonie urbanistiche, la sostenibilità e la vivibilità del territorio , di per se già elevata, garantiranno la permanenza della pinetesità intesa come consapevole rispetto del territorio .
Poco importa se essa non si chiamerà più città ideale, ma smart city, città responsabile o sostenibile , città delle reti o , nel modo più appropriato città illuminata. In ogni caso conserverà la propria matrice genetica di città verde sul mare proiettata verso la Città Sottile.
Ernesto Iezzi
2 Luglio 2012
Omaggio alla figura di Luigi Corrado Filiani
alla presentazione del busto tenutasi in
Villa Filiani . Busto realizzato dalla Associazione “Arcobaleno Città Ideale “grazie al contributo di altre associazioni d categoria ( balneatori, albergatori, commercianti ) e di alcunci imprenditori locali.