La Paddy Art

Letteralmente  “arte delle risaie “, ovvero  l’arte di comporre figure innestando steli di colori  diversi nelle risaie . E’ diventato  quasi un business o comunque  un fattore di attrazione di un villaggio sconosciuto giapponese, Inakadate, da quando dal 1993  organizza ogni anno   un’attrazione figurativa diversa con i turisti che “arrivano , apprezzano e ripartono “;   una terrazza  “dedicata”  dislocata sopra il municipio è stata pensata come postazione migliore  per osservare   simili   espressioni  di paesaggio .

Voi vi chiederete , “… interessante , ma  ci  riguarda  più di tanto !? ” . Non abbiamo le risaie  anche se alcune cartine militari della seconda metà dell’ 800   disegnano  il nostro litorale e la fascia interna del Vomano  piena di  risaie; la zona era infatti molto paludosa e la coltivazione del riso rappresentava  una delle colture prevalenti. Tornando a Inakadate ,  sembrerebbe  che  un impiegato  del locale municipio ( di nome Koichi Hanada)  un giorno avesse ricevuto l’incipit del proprio superiore di individuare  un modo per attirare turisti  nella propria piccola comunità rurale, per risollevarne anche le sorti economiche  considerato il difficile periodo  congiunturale di  tutto il Giappone attanagliato  dalla diminuzione della popolazione, dal peso del debito  e dai ricavi dell’agricoltura sempre minori.

Terrazza dalla quale si osservano le diverse immagini realizzate con la Paddy Art

La casuale osservazione di un gruppo di bambini  di una scuola intenti  a piantare  varietà  di riso di colore diverso, una con fusti  violacei  più scuri  e l’altra di colore verde,   fece scattare subito l’idea  di poter  realizzare immagini , parole e scritti   sfruttandone  il diverso impatto cromatico . Ad oggi quest’idea si è trasformata in business, accompagnata da una alta tecnologia che  disegna i modelli prima al computer, da un’ingegneria genetica che ha ottenuto tre colori nuovi – rosso scuro, giallo e bianco- ma soprattutto facilitata  dal forte ed antico legame  con il riso da parte della popolazione giapponese.

Steli di colori diversi  Esempio di Paddy Art

Al  turista ed ai visitatori viene richiesta una donazione , un contributo e sembrerebbe che gli incassi coprano abbondamente tutti i costi  rappresentati  dal  lavoro , dalla  manutenzione e dall’ affitto delle risaie.  In sostanza  le risaie vengono  utilizzate come grandi “tele ” sulle quali disegnare samurai, monaci combattenti,  figure mitologiche che richiamano la cultura  giapponese;   un’annata è stata disegnata anche  Monna Lisa .

Le nostre colline

Da noi potremmo importare l’idea mutuandone il concetto di “tela ” naturale sulla quale dipingere traggiando percorsi, scritte, simboli  sulle bellissime colline   colorate di verde e   dal giallo dei girasoli .   Qualcuno ricorderà   il periodo in cui  percorrendo le nostre autostrade  si apprezzava qualcosa di simile  sulle colline italiane ;   da no  un simbolo ricorrente era il  “cuore ” e veniva tracciato dai mezzi agricoli sul verde del frumento in crescita.

Senza pensare ad  alcuna   finalità  commerciale  ,  “dipingere ” qualcosa sulle nostre colline  potrebbe essere un motivo di attrazione  e distinzione ,  un veicolo di marketing territoriale ma, soprattutto, potrebbe rendere la nostra cittadina sempre più elegante  e  paesaggisticamente  vanitosa ,    come  si è scritto nella presentazione della pagina;  ovvero, molto  semplicemente, una  “Città  sempre più Sottile “.