“La pineta secolare ” e il suo futuro

      Con la  presentazione dell’ultima opera    “ La pineta secolare “ , tenutasi nell’accogliente cornice del giardino di Villa Filiani    alla presenza di un pubblico attento appassionato e vicino  all’argomento,   Adriano De Ascentiis  ci restituisce un ulteriore monito  di attenzione verso  la  pineta secolare, monumento naturalistico  ribattezzato cattedrale arborea ,  che ha sigillato l’identità della nostra cittadina.  Pineto  nomen omen, un nome un presagio  dicevano i latini .

     Il  libro riassume  la storia delle pinete litoranee abruzzesi  con connotazioni  scientifiche  ampiamente  documentate     e  pone  in risalto l’unicità della  pineta secolare di Pineto  raccontandone la  genesi, frutto  della visione di un latifondista illuminato  di nome Luigi Corrado Filiani,  erroneamente  ma rispettosamente chiamato barone come  tiene a sottolineare Adriano.

     La meticolosità con la quale  seguiva di persona   la piantumazione dei pini, sia della pineta litoranea che di  quella collinare,  la tenacia con la quale ha voluto curare la “ferita”  inferta alla collina retrostante  dallo scavo per la fornitura  di argilla  richiesta dall’opificio di mattoni  trasformandola in  un parco che oggi reca il suo nome ; la   perseveranza con la quale   ha richiesto agli  Uffici   del governo centrale   il rilascio delle autorizzazioni demaniali necessarie  per coltivare  il sogno   di un perimetro  verde di bellezza,    hanno conferito allo stesso    l’eponimo  di fondatore della città di Pineto.

     Il lavoro di Adriano, supportato sempre da atti e documenti ufficiali, chiarisce anche le   scelte e le posizioni dei politici locali quando  la pineta raggiunse la fase matura, pronta ad essere fruibile da tutti  i cittadini   superando alcune limitazioni che si stavano per imporsi.

     L’ idea dell’ urbanistica responsabile di Luigi Corrado Filiani    emergeva anche nelle prescrizioni di vendita dei vari lotti di terreno, geometricamente calibrati nell’altezza massima di costruzione con la   piantumazione di un pino per ogni angolo .   La passione, il senso panico   del fondatore che lo avvicina alla poesia dannunziana ( “La pioggia nel pineto “) , il  sogno    permanente che lo ha accompagnato per tanti anni,  sono tutti  sentimenti che confluiscono  in questa  sua missiva considerata  dai più  il manifesto della   Città  Ideale di Pineto , espresso  non da un piano regolatore   scritto ma da un semplice e caro  pensiero:

Innamorato del mio mare sul quale sono nato ed ho vissuto la mia infanzia, ho sognato e sogno, per la terra da esso lambita  e che porta il nome dei mie avi, un  avvenire di bellezza e di vita. Il sogno è in parte raggiunto ed amo sperare che le avversità degli uomini e delle cose non distruggano irreparabilmente un così modesto ma sincero e caro ideale.”

Il monito di attenzione   viene espresso  in maniera egregia e incisiva da Adriano quando   scrive  che  “  l’eredità lasciata da Filiani ai pinetesi deve essere vista al di là di una semplice piantumazione;  quello che ha lasciato è una coscienza ecologica che pervade gli abitanti originari di Pineto e che, nel solco  del suo insegnamento , deve continuare  ad essere trasmessa, attraverso  la conoscenza e la consapevolezza, alle nuove generazioni” .   

      Oltre all’ambizioso  progetto  di proseguire la pineta anche verso nord, fino a Scerne, occorre mettere in atto tutte le  buone pratiche  per salvaguardare e tutelare  quanto già si possiede  che, oltre ad essere una ricchezza   e  un monumento arboreo  distintivo,   rappresenta anche un patrimonio fragile  e  vulnerabile   da proteggere e attenzionare,  esprimendo   quella coscienza ecologica  che si auspica  venga ereditata  da tutti coloro che sono deputati ad occuparsene.

   Le varie proposte di valorizzazione della pineta che ricorrono periodicamente,  riguardano più l’aspetto   turistico e commerciale  finalizzato ad un maggior utilizzo  della stessa nella fascia oraria serale,  che devono trovare una collaborazione sinergica  tra  le associazioni di categoria, in particolare quella dei balneatori,  e  l’amministrazione comunale. L’ intervento  prevalente che si propone è quella del potenziamento dell’illuminazione  con particolari effetti cromatici da inserire tra i vari filari che, verosimilmente, dovranno trovare  l’assenso  della Sovraintendenza. 

Prioritari ad oggi, per salvaguardare la longevità della componente arborea, per preservare la matrice identitaria della Città di Pineto e per continuare a beneficiarne delle qualità ecologiche e ambientali,  sono   i seguenti  processi, alcuni già attivati   e da portare a conclusione, e altri da  avviare :

  • Regolamento d’uso del Demanio  e delle aree retrostanti ( pineta)
  • Life-net
  • Sistema antincendio
  • Catasto degli Alberi Monumentali.

REGOLAMENTO   D’ USO  DEL DEMANIO E DELL’AREE RETROSTANTI  (  Pineta )  

Unitamente all’approvazione definitiva del Piano Demaniale Comunale ( PDC)   da parte del Commissario Prefettizio ( Marzo  2024 ) , non vi è stata l’approvazione del  “ Regolamento d’Uso del  Demanio  e delle aree retrostanti “    che era da tenersi con  separato atto consiliare   (rif. Delibera C.C.  n. 4 del  4 Marzo 2022 ) .

Sempre nel suo libro , Adriano  De Ascentiis  ricorda che dei 1.500 pini messi a dimora  nel 1923 ( pineta storica) ad oggi ne  rimangono 520 esemplari   e che occorre, pertanto,  “la messa in campo di adeguate cure colturali, della protezione del soprassuolo, alla  eliminazione di tanti detrattori  ( campi da gioco, aree picnic, tavolini, calpestio etc..) senza i quali nulla potrà scongiurare nel prossimo futuro, un’inevitabile deperimento della  straordinaria  pineta che tanto fortuna  ha portato alla cittadina di Pineto. “

Una iniziale stesura del Regolamento risale al 2016, e la mancata adozione viene sopperita periodicamente dalle   ordinanze regionali  e sindacali  che ne  disciplinano i comportamenti    e le modalità di utilizzo .  L’uso della pineta, sia di quella storica che del neo rimboschimento   sino ad arrivare alla Torre,   richiede una  disciplina particolareggiata    e  una serie di divieti  da condividere   con l’Area Marina Protetta, garantendo una fruizione attenta e responsabile della stessa.   Imprescindibile è anche la previsione della   dotazione    per tutti i concessionari di stabilimenti balneari, ma anche per  quelli di solo ombreggio, di  un proprio sistema antincendio ; così come sono da regolarizzare  i diversi campi di  bocce,  i percorsi salute ,  i  campetti da gioco  e i    giochi generici ormai disseminati    in ogni porzione di pineta.

IL  SISTEMA ANTINCENDIO

Il sistema al momento  vigente,  dovrebbe assicurare   lo spegnimento degli incendi   in superficie   mentre  deve essere implementato  e potenziato per   affrontare incendi più invasivi.    E’ quanto emerso, a grandi linee, nella simulazione di intervento   della protezione civile  tenutosi nel 2017,  quando furono coinvolti nella esercitazione anche i canadair.

Nel  Piano  delle OO. PP – annualità 2025-  sono previsti “lavori per la messa in sicurezza della pineta storica – sistema antincendio “   per  un importo di euro 200.000; le risorse sono da ricercare  tra i contributi regionali/ministeriali con un progetto ancora da  redigire.  Il sistema antincendio presente nel Parco Filiani, invece, è stato verificato nella sua funzionalità nel  2022.   Nel frattempo l’Area Marina Protetta Torre di Cerrano, con delibera n.14 dell’8 Aprile 2024,  ha  approvato il progetto esecutivo per la realizzazione di un sistema  antincendio  costituito da idranti a secco da installare a servizio della pineta litoranea sul territorio del Comune di Pineto, nel tratto  compreso tra Santa Maria a Valle e l’ingresso sud alla Torre di Cerrano, per un ammontare complessivo del progetto di euro 20.575.  

PROGETTO LIFE_A GRENN -Net

I sette Comuni della costa teramana si sono costituiti in ATS ( Associazione temporanea di scopo)  nel  2019  nell’ambito del Progetto Strategico  “Città della  Costa”  al fine di intercettare risorse derivanti  da finanziamenti europei  ( Fondi FESR 2021-2027),  perseguendo  l’obiettivo  di affrontare le problematiche in comune  che  in forme,  effetti e dimensioni diverse impattano sul proprio territorio . La Convenzione è stata firmata  nel mese di Dicembre 2023   con Atto di impegno del Contratto  Interregionale  di Forestazione Urbana , e prevede una percentuale di compartecipazione  di risorse finanziarie da parte di ogni Comune.  

   Gli interventi   sulla pineta storica riguardano lavori di consolidamento, di recupero del suolo,  di nuovi impianti di pineta e barriera, di rimonda del secco . Le aree di intervento individuate sono 12 .

CATASTO DEGLI ALBERI MONUMENTALI

Il “Regolamento del verde pubblico e privato “ adottato  nel 2022     esprime all’art. 2 una classificazione  delle specie arboree, a ciascuna delle quali viene abbinato  un diverso grado di tutela.  L’art. 7 prevede particolari disposizioni per la tutela  degli ALBERI  di GRANDE RILEVANZA , definiti come  esemplari arborei di qualsiasi specie vegetale avente  il diametro del tronco superiore  a 80 cm ( 251 cm di circonferenza);  nello specifico il comma 6  recita “ Nel caso di alberi monumentali, tutelati ai sensi della L.R 21  Giugno 1996 n. 38 e  della Legge 10/2013 , qualunque  intervento di manutenzione  deve essere preventivamente  autorizzato dal settore di competenza . Analoga autorizzazione deve essere richiesta per gli abbattimenti dei suddetti esemplari  “ .

L’istituzione del Catasto degli Alberi Monumentali, pertanto, rappresenta  una grande opportunità soprattutto  per l’accesso ai finanziamenti regionali e comunitari   da destinare alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio arboreo stesso..   L’Art. 7 della Legge 10/2013   include tra gli alberi monumentali, oltre al singolo albero di alto fusto da considerare monumentale  per longevità,  rarità e dimensioni, i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi  quelli inseriti nei centri urbani.  Chi  più della Città di Pineto ( nomen omen)  vanta  un numero di   filari di alto pregio paesaggistico  con  riflessi culturali e identari, di valenza storica e paesaggistica ? Parliamo della pineta storica, di quella del neorimboschimento, di Parco Filiani   per restare nel pubblico ma con diversi contesti  presenti nelle ville signorili, della Pinetuccia che si estende sul crinale della collina e di altre pinete di proprietà privata. Vi sono inoltre  diverse querce e  roverelle  di grande rilevanza,   oltre ai diversi alberi di gelso che  richiamano la storica attività del bacologico a Pineto sin dalla fine del 18^ secolo .  Tale lavoro può avvalersi e avviarsi del censimento del patrimonio arboreo  pubblico realizzato  in  occasione della stesura del  “Regolamento del verde pubblico e privato”.

In sintesi, il “futuro ” della pineta secolare passa attraverso una serie di attività di natura strutturale da portare avanti con metodo qualitativo e parallelo , incrociando i giusti interventi di valorizzazione turistica e commerciale.