Sul crinale della collina dove si estende Parco Filiani, si erge una doppia fila di pini che disegnano una verde forma lineare a scendere o a salire secondo lo sguardo che l’ accompagna, interrotta a metà dalla strada provinciale che porta a Mutignano. Con molto disincanto viene chiamata “la pinetuccia “ in quanto fu realizzata , come la pineta litoranea ma per una lunghezza più contenuta , da Luigi Corrado Filiani negli anni ’30 e doveva rappresentare il coronamento del parco.
Per chi percorre l’autostrada A 14 è considerata la “cartolina “ di Pineto in quanto ne anticipa l’arrivo a destinazione oppure, per chi è orientato su altri lidi , interrompe la monotonia del viaggio con una gradevole visuale . All’ inizio i Pinus Pinea piantati erano 230 distribuiti su una striscia di terreno a larghezza variabile, allineati da due fino a cinque filari. Trovò la completa realizzazione nel dopoguerra con le tecniche simili a quelle utilizzate per la pineta litoranea. La famosa nevicata del 2005 ha falcidiato gran parte delle piante sottoposte anch’esse ad un rigida potatura . Dalla semplice visione della ” pinetuccia ” si percepisce la necessità di una ripiantumazione di pini già abbattuti, di una mirata potatura , della sostituzione di quelli ormai destinati all’abbattimento nonchè di una costante manutenzione di tutta l’area. ulteriormente penalizzata dai noti eventi meteorologici del 2011 e del 2012.
Il grande progetto di L.C. Filiani era quello di poter raggiungere agevolmente il crinale della collina sovrastante il parco in modo che si potesse fruire del bellissimo panorama, al fresco dell’ombrosa pinetuccia . Il percorso per accedervi era intervallato da alcune oasi di bosco distribuite nell’aperta collina; quasi in adiacenza della pinetuccia. Pensò di costruirvi alcune case coloniche da adibire in futuro a punti di ristorazione. Inoltre, aggirando la collina dove si estende la pinetuccia e superando l’aperta campagna in un tragitto diritto e semipianeggiante , si arriva su Colle di Pigno che svetta con i suoi 249 metri slm . Vi fece realizzare un serbatoio d’acqua , tuttora funzionante, per garantire la fornitura alle case dei contadini della zona. L’intenzione era quella di costruirvi proprio in cima una struttura stile “castelluccio “ da dove poter apprezzare al meglio il favoloso paesaggio circostante ed il suo paese ideale adagiato nel verde delle pinete.
I “ boschetti “ sono tuttora presenti così come i casolari da adibire a punti di ristoro. Scomparso nel 1964 non riuscì a realizzare tale sogno ma il fascino di tale progetto rende ancora più illuminato il suo pensiero. La realizzazione, almeno , di un percorso che da Parco Filiani porti alla “Pinetuccia” non richiede grandi risorse se non l’assenso e la condivisione della proprietà per poter fruire di una fascia di terreno che fiancheggi la S.P per Mutignano fino ad arrivare alla “pinetuccia ” ( all.to percorso ) .
Aree picnic attrezzate ed un osservatorio permetterebbere a tutti i cittadini ed i turisti di Pineto di apprezzare la pregiatezza e la bellezza dello skyline di Pineto.
Questo frammento di paesaggio, nella gradevole visione possibile da tutte le angolazioni , è percepito dai cittadini e dai turisti come appartenente alla pubblica comunità, pur essendo di proprietà privata, e considerato ormai da tutti un riferimento paeaggistico che identifica ancor di più la Città di Pineto, amplificandone il senso di appartenenza.
Di recente ho presentato una mozione in Consiglio Comunale con la quale si invita la Giunta ed il Sindaco a contattare la proprietà privata per delineare tutte le necessarie attività volte a salvaguardare la pinetuccia e di poter avviare un discorso di valorizzazione del sito con un percorso che dal Parco porti su al crinale. La mozione è stata votata all’unanimità . Attendiamo fiduciosi sviluppi positivi che possano preservare questo simbolo di PIneto alle future generazioni . Nel frattempo purtroppo allego alcune foto che ben presentano le ferite e lo stato di abbandono della pinetuccia .