Ai margini della S.S. 16 ed all’altezza del ponte che collega il centro abitato a Parco Filiani, si ravvisano alcuni ruderi di mura in mattoni che un tempo formavano la recinzione dell’ Orto degli Aranci . Tale orto ,infatti, ospitava alberi da frutta ed ortaggi e venivano curate con passione e dedizione da L.C. Filiani . Oggi l’area è attraversata dalla S.S.16 mentre un tempo rappresentva un continuum con la dimora di Villa Filiani e la fornace antistante, come si evince dalla foto in bianco e nero.
La Città Sottile , nella sua immaginaria realizzazione, tende a recuperare gli spazi urbani del passato riadattandoli al presente , al contesto urbano con le funzionalità odierne dell’orto urbano . l’ ” Urban farming ” inteso come coltivazione del proprio orto che cresce sui balconi o nei giardini privati , oppure inteso anche come orto sociale e condiviso , è ormai un fenomeno che muove anche un giro d’affari interessante.
La valenza dell’orto urbano inteso come recupero di spazi pubblici da affidare ai cittadini nell’ottica sociale dell’integrazione e della inclusione , è sempre più apprezzata da alcuni amministratori . L’idea, inoltre, di interrompere l’omologazione del tessuto urbano dettato da rigidi piani regolatori, affascina ancora di più nel momento in cui sono gli stessi cittadini destinatari dell’affidamento della gestione dell’orto urbano , con tutte le varianti possiibli ed immaginarie. Un breve cenno anche all’aspetto didattico e terapeutico , di reinserimento , e di terapia anche sociale.
L’idea di recuperare l’ Orto degli Aranci di Pineto e di affidarlo ad un gruppo di cittadini di età anche diversa per assicurarne la relazione intergenerazionale, si presenta affascinante e realizzabile. Si andrebbe a salvaguardare un pezzo di storia della nostra cittadina cogliendo , nel contempo, un recupero di spazio urbano che potrebbe essere, a livello architettonico , anche un punto di attrazione.
Immaginiamo l’orto con le piante di frutta ed una piccola struttura in legno adibita all’accoglienza , recintato con vetro e mattoni . Un orto con queste caratteristiche , all’interno di Parco Filiani , non farebbe altro che aumentanre il livello di fruibilità preservando il contesto ambientale dell’intera area sia sotto il profilo storico che architettonico.
L’unica barriera, non di poco conto , è che tale area dove insistono i ruderi dell’ Orto degli Aranci è di proprietà privata .