Da tempo si era alla ricerca del modo migliore per ricordare tutti i personaggi che hanno dato lustro alla cittadina di Pineto,contribuendo con il proprio operato allo sviluppo della comunità sotto vari profili, scrivendone la storia e modellandone l’identità. Si è realizzato uno stemma recante i nomi di tutti i sindaci di Pineto, esposto presso la Sala Paolo Corneli di Villa Filiani.
Un particolare: la cronologia dei sindaci parte dal dopoguerra, con la nascita della Repubblica, omettendo di fatto un pezzo di storia della giovane Pineto , fino al 1929 frazione di Mutignano.
Questo particolare non secondario era stato più volte contestato dal compianto Gianfranco Marucci, scomparso di recente , il quale rivendicava un riconoscimento anche per il padre, Ing. Tito Marucci , nominato più volte podestà , per l’intenso ed articolato contributo speso per la crescita della cittadina. Egli diceva sempre, con un piglio laconico ma deciso, “che era come voler fare la storia d’Italia partendo da Garibaldi ignorando la storia di Roma“. Si è pensato allora che l’intestazione di una piazza o di una strada fosse il riconoscimento migliore è più visibile per ringraziare coloro che con dedizione e passione hanno contribuito alla crescita della comunità pinetese.
Proprio per rendere omaggio ad alcuni di questi personaggi che “durante la loro esistenza e con il loro operato si sono distinti per la crescita storico culturale della Città di Pineto “ , l’Amministrazione Comunale ha deciso, con D.G. del 17 Maggio 2013, di intestare una piazza a Tito Marucci (l’attuale Piazza Marconi), una strada a Nicola Patelli (l’attuale Via Trieste) ed un’altra a Mario Torrieri (il tratto di strada compreso tra Via Rapisardi e Via XXV Aprile attraverso il sottovia carrabile). La scelta di questi personaggi è stata dettata dalle sollecitazioni e dalle segnalazioni di diversi cittadini.
Di seguito riportiamo una loro breve biografia illustrativa, estratta dal rapporto istruttorio della delibera , evidenziando come i tre personaggi ricoprano periodi diversi della storia di Pineto.
Tito Marucci, ingegnere, uomo di vivace cultura nonché grande ed appassionato educatore partecipò, con i famosi “Ragazzi del ’99 “, alla prima guerra mondiale sui monti del Brenta.
Podestà di Pineto dal 1936 fu opera sua l’annessione di Calvano e Scerne al Comune di Pineto. Richiamato alle armi nel Maggio del 1940 con il grado di capitano di Artiglieria, il suo incarico di Podestà fu espletato dal vice podestà Palmantonio Di Febo. Mandato in un primo momento sul fronte francese e successivamente in Albania, venne posto in congedo nel 1943, in quanto padre di quattro figli. Tornato a Pineto ricoprì nuovamente l’incarico di podestà, carica che mantenne anche senza prestare giuramento alla R.S.I., dal momento che il territorio comunale era praticamente occupato dall’esercito tedesco. Incarico che svolse con grande abilità e diplomazia riuscendo sempre a mediare la difficile situazione con le forze germaniche e assicurando alla popolazione civile, nel frattempo ingrossata da un gran numero di “sfollati “ che avevano trovato rifugio a Pineto e Mutignano, il necessario per vivere. Grazie proprio alle sue notevoli doti diplomatiche evitò che la guerra avesse conseguenze disastrose sulla pineta litoranea della cittadina ottenendo che la stessa non subisse un indiscriminato disboscamento. Dopo la liberazione si adoperò affinchè la pretesa di Atri di riappropriarsi dei territori annessi al Comune di Pineto fosse scongiurata. Nella sua qualità di appassionato educatore si adoperò, tralaltro, per la costruzione di nuove scuole nella vicina Giulianova, paese in cui svolse la professione di insegnante e preside per oltre un trentennio,quali l’Istituto Professionale ed il più pregiato Istituto Tecnico Industriale con le sue specializzazioni portandolo, per importanza, ai vertici regionali. Fu proprietario della Torre di Cerrano salvandola dalla distruzione e curandone la buona conservazione. Nato ad Atri il 4 Aprile 1898 è deceduto a Pineto il 15 Marzo 1976.
Nicola Patelli, medico, ma questo sembrava essere solo un dettaglio della sua lunghissima vita, perché il suo nome è stato sempre legato alla sua passione politica.
Sindaco di Pineto dal 1951 al 1956. Durante il suo mandato, da persona di grande cultura e soprattutto lungimirante nella visione dello sviluppo urbanistico del proprio Paese, ebbe la felice intuizione di salvaguardare il centro abitato di Pineto con la costruzione della cosiddetta “VARIANTE “, cioè la deviazione veicolare dal centro del paese all’esterno decongestionando il traffico cittadino , limitando se non eliminando i tanti incidenti che si verificavano in prossimità della curva a ridosso del ponte Calvano tanto da essere definitoa“la curva della morte“.
Nato a Penne l’11 Novembre 1904 è deceduto a Pineto il 29 Maggio 2000.
Mario Torrieri, ragioniere, stimato funzionario della Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo filiale di Pineto. Grazie alle sue capacità professionali e profonde doti umane per molto tempo ne è stato anche Vice Direttore.
Eletto Sindaco nel 1987 il suo mandato si concluse nel 1990. Tra le altre cose contribuì con determinazione all’acquisizione dei necessari fondi per la costruzione del bocciodromo nonché la progettazione e finanziamento del sottovia carrabile, nel quartiere dei Poeti, che collega la popolosa zona direttamente al prospiciente mare. Opera di cui non vide la realizzazione per la conclusione del suo mandato.
Nato a Pineto il 24 Aprile 1947 è deceduto ad Atri il 7 Settembre 2001.
Considerazioni
Il senso di appartenenza ad un territorio, al suo paesaggio ed alla comunità che si modella con le proprie tradizioni ed interazioni, viene solitamente definito come “amore verso la propria terra”, un legame dettato anche dai natali e dai ricordi. Se si vuole rendere ancor più pregnante questo sentimento lo si deve ancorare al seme embrionale della comunità, al timbro primordiale che diventa elemento di distinzione da altre cittadine.
Parlando di pinetesità, ad esempio, viene spontaneo pensare ad un modello urbanistico ed ambientale generato dal suo fondatore , Luigi Corrado Filiani, il quale ha fissato le coordinate geografiche della nostra cittadina con un sistema di parchi e pinete, diventato nel tempo anche il perimetro estetico alla quale ha dato il nome Pineto. Ma un’idea iniziale si trasforma in un pensiero costante, un modo coerente di concepire il territorio e l’ambiente, se viene alimentato dai successori con azioni susseguenti che andranno , negli anni, a cementare quel senso di appartenenza che possiamo tradurre in pinetesità.
A Pineto, infatti, tanti altri personaggi hanno seguito il fondatore nella sua visione ambientalista e lungimirante con la realizzazione di altre pinete, alcune delle quali recano il nome dei promotori quali la Pineta Catucci e la Pineta Di Crescenzo; con scelte importanti sul territorio , con intuizioni e caratterizzazioni , anche con una gestione amministrativa sobria ed equilibrata richiesta da alcuni periodi storici e contesti economici particolari.
Ricordando sempre e soltanto il pioniere di uno sviluppo urbano o di un modello urbanistico si rischia di dimenticare tutti gli altri successori, le opere altrettanto importanti e funzionali; bisognerebbe invece tenere vivo il ricordo dell’operato di tutti i personaggi alimentando quel senso di appartenenza che andrebbe trasferito da generazione in generazione. Con la stessa delibera la Giunta Comunale “ ha dato mandato agli uffici competenti di predisporre gli atti per l’intitolazione di aree di circolazione anche agli altri ex Sindaci del Comune di Pineto che abbiano i requisiti previsti dalla normativa vigente “.
In attesa della cerimonia di inaugurazione ci auguriamo che altri cittadini illustri, appartenenti non soltanto al mondo politico ed amministrativo, vengano ricordati promuovendo sempre di più quel sentimento ,di matrice proustiana,“ …. della ricerca della pinetesità perduta “ .